Come farsi leggere

Come farsi leggere

Sono pochi attimi quelli che hai, poche righe.
Perché un lettore dovrebbe restare?
Perché dovrebbe leggere cosa hai da dire?
Quali sono le pepite che offri col tuo testo?
Come ci entro nel tuo testo?
Ecco cosa ti serve per scrivere dei testi più leggibili: ordine, stile e grammatica.

Ordine

Parole chiave

Ti ho già raccontato quanto è importante conoscere il tuo target. Capito chi è il tuo pubblico individua gli argomenti e le parole chiave al quale sono più sensibili. E usale.
L’attenzione è passeggera. Ogni manciata di secondi se ne va.
“Riacchiappala” usando i termini al quale sono più sensibili come ami da pesca. Usali per punzecchiare l’unica cosa che può trattenere il lettore sul tuo testo: la curiosità.
Cresce se man mano che si procede nella lettura e sei tu a guidarla.

Architettura dei contenuti

La leggibilità di un testo va strutturata ancor prima di scrivere il testo stesso, con l’architettura dei contenuti. È un po’ come se prendessi per mano il tuo lettore e gli facessi fare un viaggio e ogni volta che si distrae e guarda attorno tu lo strattoni e lo riporti a guardare la strada davanti a sé.

Vie di fuga

Occhio anche ai link esterni!
Sono utili, certo, per proporre approfondimenti (e piacciono tanto a Google) però allo stesso tempo interrompono la lettura e portano il lettore lontano dal tuo testo. Quindi usali con attenzione, con un occhio alla tua strategia di comunicazione.

Più entrate

Considera anche come ti legge il tuo utente.
Da pc? Da cellulare? In movimento, tra un appuntamento e un altro?
Quindi articola per lui un testo che abbia “più entrate”, ovvero più punti nel quale può riprendere la lettura. Più paragrafi, elenchi, schemi.
Soprattutto se ti legge da cellulare (sempre più comune) l’utente finirà col saltare da un pezzo all’altro del testo.
Perciò inizia i tuoi paragrafi con una frase breve.
In modo da poter cogliere il contenuto da subito e, una volta incuriosito, leggerà più volentieri il tuo testo e i suoi approfondimenti.

Stile

Forma

Come dicevo prima, spesso il testo online viene scansionato visivamente prima di essere letto.
È facile intuire quanto importante sia la forma che diamo al testo, oltre che alla struttura.
Grassetti, corsivi e spazi sono alleati della leggibilità.
Chiaramente, occhio a non abusarne. Sfruttali solo per evidenziare quelle parole chiave che avevamo identificato come ancore e che puntano a trattenere il lettore sul nostro testo.

Semplicità

La sfida più grande con la scrittura è quello di scrivere in modo semplice e chiaro.
Scrivere semplice infatti è tutt’altro che facile. A volte ottenere dei buoni testi brevi ci comporta uno sforzo maggiore rispetto a scriverne di più lunghi.
Può sembrare contro intuitivo, eppure è così.

Lessico e sintassi

Nei tuoi testi è meglio evitare le frasi lunghe. Favorisci le frasi brevi, in forma attiva.
Evita anche l’utilizzo di avverbi di intensità (la maggior parte delle volte non ti servono veramente) e le espressioni vaghe (“quasi”, “una sorta di”, “un po’ come”, eccetera).
Togli tutte le parole in più (“in lingua inglese”, “tre diverse opzioni”, “a partire dal”, eccetera).

Grammatica

Errori e fluidità di lettura

Credo che niente interrompa più malamente la lettura di un errore grammaticale.
Non si tratta (solo) di essere una grammar-nazi, è una questione di fluidità di lettura. L’occhio trova subito l’imprecisione e porta il cervello a distrarsi, ad allontanarsi dal testo e dal messaggio che stai cercando di dare.
Come se servisse un altro motivo per evitare di fare degli errori di grammatica!

non parlare “strano”

Tecnicismi e inglesismi sono inutili.
Sono veramente poche le parole inglesi che non possono essere tradotte in italiano e in quei pochi casi sono entrate di diritto nel nostro dizionario.
Riguardo ai tecnicismi, sebbene a volte non si possa evitare di usarli, penso che ci comporti uno sforzo minimo dedicarci una riga per spiegare quel concetto per esteso.
Sono entrambe due forme di gentilezza. Ricordiamoci che non stiamo scrivendo per noi, né per far vedere quanto siamo professional professionali.
Stiamo sempre scrivendo per un lettore e il nostro obiettivo è rendergli le cose facili!

I refusi

Come evitare di farsi sfuggire i refusi?
Sì, perché sfuggono sempre. Leggi, rileggi, pensi che vada tutto bene, pubblichi, e poi… dal niente lui appare dove prima apparentemente non c’era! “Ma com’è possibile?! Ho ricontrollato tre volte!”. Capita, non prendetevela a male.
Una tecnica che io ho trovato particolarmente efficace, te ne avevo già parlato, è rileggere a voce alta.
Meglio, leggere a qualcuno.
Magicamente ti saranno più evidenti errori di grammatica, sintassi, frasi che non suonano bene, frasi troppo lunghe, parole in più, precisazioni inutili.

Insomma, forse scrivere dei buoni testi non è proprio qualcosa che “Mi metto lì una mezz’oretta e via”, vero?
Spero che i miei consigli ti siano stati utili e se sì, condividili con altri.
Del resto io sono convinta che ogni testo meriti di essere letto, così come ogni storia meriti di essere raccontata. Quindi facciamoci leggere!

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5 consigli per i tuoi blog post

5 consigli per i tuoi blog post

Il blog è uno degli strumenti più importanti per la nostra comunicazione online. Ci aiuta a farci conoscere, a raccontare chi siamo e cosa sappiamo fare.
Si tratta di uno strumento di marketing a tutti gli effetti, quindi il lavoro che facciamo non è solo quello di scrivere un post, ma anche cercare di diffonderlo e farlo arrivare sotto gli occhi di tutti coloro che vogliamo lo leggano. E che magari grazie ad esso ci scoprano.

Non occorre essere un esperto SEO per riuscirci. Basta seguire dei semplici accorgimenti, partendo fin dall’architettura dei contenuti che andremo a scrivere.

1 – Qual è la pepita?

Quando scriviamo un blog post partiamo da un’idea, da qualcosa che vogliamo raccontare o condividere. Sarà in linea con il nostro calendario editoriale (sul quale abbiamo già appuntato qual è il messaggio chiave da trasmettere) e rispetterà la nostra strategia di comunicazione.

Tuttavia dobbiamo stare attenti a non “perderci” durante la scrittura del post. Quindi teniamo bene a mente qual è l’argomento principale, “la pepita”, che vogliamo dare al nostro lettore per arricchirlo.
E teniamola bene a mente fin da subito, quando buttiamo giù la struttura dei post (come suddivideremo i vari paragrafi).
La pepita, molto facilmente, sarà anche la parola chiave che useremo anche per posizionare il nostro blog post con la SEO.

2 – Non stai parlando per te

Ricorda per chi stai scrivendo.
Sì, stai condividendo un pensiero o un concetto che tu conosci, ma non stai parlando con te, stai parlando ad un pubblico di persone che vuole capirti. E dal quale è nel tuo interesse farti capire.
Stai parlando alle tue personas.

Sai chi sono i lettori a cui ti rivolgi?
Hai un’idea chiara dei loro bisogni?

Prima di iniziare a scrivere, se non vuoi buttare i tuoi sforzi, fatti queste due domande e datti delle risposte chiare.
Un blog post deve essere utile, deve soddisfare un bisogno. Il blog del tuo sito non è un blog personale, ricordati che si tratta sempre di uno strumento di marketing. Quindi se hai ancora le idee confuse su chi siano i tuoi lettori parti da queste due domande per chiarire una volta per tutti per chi scrivi e per aiutarli a capire cosa e perchè.

3 – “La prima stesura è una merda”

Non lo dico io, lo disse Ernest Hemingway. 
Certo usava un linguaggio colorito, ma è rincuorante sapere che anche a lui i testi non riuscivano perfetti al primo colpo.
In effetti il testo definitivo di solito conserva ben poco della sua prima stesura.
Quindi non preoccupiamoci eccessivamente della forma quando inizi a scrivere, ma limitiamoci a scrivere e scongiurare il blocco da pagina bianca che potremmo avere se ci facciamo prendere dall’ansia da prestazione.
Il testo va scritto, riletto, corretto, rifinito, riscritto, riletto, ricorretto ancora e ancora. Fino a che non si è veramente soddisfatti.

Quindi dopo aver deciso la struttura del blog post non fermarti troppo a pensare alla forma e inizia a scrivere. Subito, di pancia. Tanto poi avrai modo di tornarci su e correggere tutte le sbavature che ti lasci dietro.

4 – Sviscera il tema del tuo blog post

Come a scuola. Te la ricordi la tua insegnante di Lettere, cosa ti insegnava?
Un tema si sviluppa in tre fasi.

  • Introduzione
  • Svolgimento
  • Conclusione

Ed è lo stesso anche per i tuoi blog post.
Con una differenza, se vogliamo scrivere un post SEO friendly: meglio suddividere “lo svolgimento” in sottotitoli.
A parte questo accorgimento, la struttura rimane la stessa.

Introduzione e promesse

L’introduzione del tuo post serve a spiegare brevemente di cosa tratta per catturare da subito l’attenzione del tuo lettore.
Qui è dove vai incontro ai suoi bisogni e gli fai una promessa: risolverò il tuo problema.

Svolgimento e fiducia

Lo svolgimento è il cuore del tuo post. È dove mantieni la tua promessa.
Non tergiversare, vai al punto.
Metodo K.I.S.S. (Keep it straight and simple)!
Dì quello che devi dire, dillo in modo chiaro e semplice e non perderti coi giri di parole.

Conclusione e richieste

E infine la conclusione. Qui è dove inserisci la tua CTA (Call to action).
Hai soddisfatto il loro bisogno, la loro curiosità. Ti sei guadagnato la possibilità di chiedere qualcosa in cambio.
Chiedi limpidamente cosa vuoi che il lettore faccia.
Vuoi che condivida il post? Che visiti una pagina del tuo sito? Che ti contatti? Che commenti? Che si iscriva alla tua newsletter?
Chiedilo chiaramente o il lettore difficilmente ci penserà da solo. Infondo lui ha già avuto ciò che voleva.

5 – Rilettura e revisione con la lente d’ingrandimento

Fatta la bozza 1, rivoluzionata e riscritta la bozza 2, arriverai alla versione… chiamiamola semi-definitiva di questo benedetto blog post.

Avrai la tua introduzione, i tuoi titoletti SEO friendly, i tuoi paragrafi sempre allineati al tema principale del post (la keyword che userai con SEO Yoast, se usi WordPress, per intenderci).
Hai scritto il tuo contenuto. Bene, ora si va a lavorare di fino.

Ti consiglio caldamente di stampare il tuo testo e leggerlo a voce alta.
A VOCE ALTA.
Non importa se lavori in un ufficio affollato, in un coworking, con altre persone che potrebbero prenderti per matta o infastidirsi.
Rileggi il tuo post a voce alta. Dai, saranno al massimo 3 minuti quelli che ti servono. E ti servono.

Rileggendo a voce alta ti sarà più chiaro:

  • se stai parlando in modo diretto e scorrevole,
  • se le frasi sono troppo lunghe,
  • se sono costruite in modo semplice,
  • se usi termini vuoti o modi di dire che non danno né tolgono nulla al testo,
  • se puoi unire o tagliare alcune parti che ti portano fuori dall’argomento centrale,
  • vedere se hai usato la formattazione adatta,
  • capire se ti risultano più utili degli elenchi, al quale non avevi pensato,
  • renderti conto se sei stato troppo autoreferenziale,
  • se il testo è “arioso” o se fa incrociare gli occhi (e quindi scappare il tuo lettore).

È a questo punto che potrai fare anche delle correzioni di stile e verificare se il tuo blog post è in linea con il tuo tono di voce e la tua identità. Se il modo che hai usato per scrivere quel pezzo ti rappresenta.

Il momento del titolo

Oh, e a questo punto puoi divertirti a trovare un titolo!
Sì sì, adesso puoi scrivere un titolo che funziona veramente. Ora che hai tirato fuori il tuo post al meglio. Ora che lo conosci come le tue tasche. Ora che il tuo lettore ti è chiaro in mente come se ti fosse davanti in carne ed ossa.
Questo è il momento giusto per dare il titolo al tuo blog post
Non prima, quando ancora non sai cosa scriverai.

La pratica rende perfetti

A volte è più difficile spiegare qualcosa piuttosto che farlo.
Certo, se si è all’inizio e non si è abituati a scrivere per il web e alle dinamiche del posizionamento organico sui motori di ricerca, seguire tutti questi consigli può diventare molto impegnativo.
E non sono neanche gli unici consigli che potrei darti, ma penso siano i principali.

Spero di averti fatto capire che se hai un’attività e vuoi farti conoscere online e dai tuoi possibili clienti, avere un blog popolato da post SEO friendly ti può veramente aiutare a raggiungere i tuoi obiettivi.

La verità è che la pratica rende perfetti e se all’inizio qualcosa ti risulta particolarmente difficile, col tempo diventerà più facile, fino a diventare automatico (e non dovrai rileggere lo stesso testo decine di volte).
La prima bozza probabilmente resterà una merda, come dice Hemingway, ma magari al secondo o terzo passaggio già riuscirai ad avere un blog post efficace da pubblicare.

Se questo articolo ti è piaciuto, condividilo sui social grazie ai pulsanti che trovi qui sotto e fammi sapere se sei già mettevi in pratica questi 5 consigli o se magari ne hai altri da aggiungere i miei.

Fatti leggere

Fatti leggere

La comunicazione più efficace è la comunicazione semplice.

Ci fa risparmiare tempo, è immediata e si fa capire subito.
Nessuna rilettura del testo, nessuna incomprensione.
Frasi lisce, che scivolano via con il flusso dei pensieri.
Queste sono in generale le linee guida di una comunicazione semplice.
“Facile!” penserai “Che ci vuole?”.
Mmmh… è davvero così?
Scrivere semplice non vuol dire scrivere con spontaneità.
La semplicità non è spontanea, si tratta piuttosto di scrivere con naturalezza.
Come mi ha insegnato Luisa Carrada.

Non chiamiamola semplicità.
Chiamiamola naturalezza.
Tutto il contrario della spontaneità.
Piuttosto, la bella copia di quanto diremmo parlando.

Luisa Carrada

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