Il viaggio più avvincente comincia stabilendo la meta.
Ho sentito parlare molto spesso di strategia in modo poco appropriato da parte di chi pensa di sapere come strutturare una strategia per la crescita dal proprio business.
A volte, in modo errato, si parte dall’azione da compiere e si porta avanti un piano di azione solamente tattico, cioè composto da una serie di azioni da compiere per ottenere qualcosa, scambiandolo per un piano strategico. Le due cose sono ben diverse e se da un lato capisco che sembra essere più pratico lavorare ad un piano più esecutivo, fatto da una lista di cose da fare, un calendario editoriale o una programmazione specifica, muoversi in questo modo non è mai una buona cosa da fare.
Manca un pezzetto prima.
Manca una visione d’insieme su quelli che sono veramente gli obiettivi che vogliamo raggiungere.
Parti dagli obiettivi
È proprio da qui che si dovrebbe partire infatti: dagli obiettivi di business.
Sì, parlo degli obiettivi in termini di fatturato, di numeri, di soldi. Ma non solo! Parliamo anche di posizionamento del brand, di attività di marketing e di modello di business, quell’insieme di soluzioni organizzative e strategiche con cui l’azienda acquisisce un vantaggio competitivo e con cui conta di “fare soldi”.
Gli obiettivi quindi non sono solo obiettivi di marketing, ma prima di tutto e innanzitutto obiettivi di business.
Dove vuoi arrivare con la tua attività?
Come vuoi che sia percepita dal pubblico dei tuoi clienti potenziali?
E che cosa punti ad ottenere con il tuo lavoro?
Per strutturare una strategia vincente quindi bisogna prima di tutto stabilire:
- obiettivi di business
- obiettivi di marketing
- strategia di marketing
- piano operativo
- azioni da compiere per mettere in atto il piano (tattica)
Questi elementi sono ciò che compone il processo formativo di una strategia e una strategia sa sempre dove vuole far arrivare il brand.
Ogni azione quindi avrà il suo scopo, che non deve essere fine a se stesso.
Gli obiettivi devono essere ben chiari e condivisi con tutto il team di lavoro.
Per capire bene come si struttura una strategia vincente dobbiamo rispondere a 5 domande + 1.
- Perché? Quali obiettivi di business voglio raggiungere?
- Chi? A chi mi sto rivolgendo (cliente ideale)?
- Cosa? Che contenuti sto mettendo a disposizione?
- Dove? In che scenario/mercato/contesto mi inserisco? Cosa mi circonda?
- Quando? Qual è il mio piano di lavoro? Quali sono i passaggi definiti dalla strategia di partenza?
- Come? Che strumenti voglio utilizzare per mettere in atto la mia strategia (azione)?
Ecco perciò perché non si parte mai dalla tattica, dall’azione. Ciò che devo fare deve essere inserito in un contesto più grande per prendere parte ad una visione d’insieme di ciò che sto facendo con la mia attività e deve perciò essere il passaggio finale dopo aver svolto la definizione della strategia rispondendo alle domande elencate qui sopra.
Ma quali sono in sostanza i passaggi da compiere per attuare una strategia vincente?
- Analisi
Prima di buttarti a capofitto su un piano o una serie di azioni da compiere, fermati. Analizza il contesto, lo scenario entro il quale la tua strategia deve operare. Fai ricerca e scopri in modo chiaro dove sei adesso: in che mercato ti inserisci, quali sono i tuoi concorrenti, cosa fanno e cosa è stato fatto, quali sono gli attori principali e come si relazionano tra loro.
In breve, sbircia un po’ l’arena prima di buttartici! - Strategia
Una volta compreso bene come “si gioca” pensa a come potresti inserirti e a come sfruttare la situazione per raggiungere i tuoi obiettivi. Partendo da essi stabilisci ciò che devi fare per ottenere quello ti sei prefissato, tenendo presente i 6 aspetti elencati nelle domande del punto precedente e le risorse che hai a disposizione. - Piano operativo
A questo punto hai ben chiaro cosa puoi fare. Si tratta solo di capire come distribuire le azioni da compiere in un arco di tempo, stabilendo calendari editoriali e programmando azioni, anticipando le operazioni che andrai a fare e capendo chi colpire e coinvolgere per avere successo nel tuo piano d’azione (ad esempio gli influencer). - Esecuzione
In questa fase ovviamente tutte le azioni vengono eseguite giorno dopo giorno, seguendo il piano stabilito con un occhio attento ad un altro dato molto importante nella fase esecutiva. - Misurazione dei risultati
Sto parlando ovviamente dei risultati. Un’azione di marketing deve sempre essere misurabile e grazie all’avvento dell’era digitale questo tipo di monitoraggio è più facile ed efficiente.
Avviene anche in tempo reale! Infatti, a differenza di una volta quando si raccoglievano i risultati di una campagna solo a campagna già conclusa, ora abbiamo la possibilità di vedere in diretta l’andamento delle operazioni che stiamo eseguendo, grazie a Google Analytics, Insights e dati statistici.
Il vantaggio dell’era digitale
Conoscere in tempo reale i risultati delle azioni che eseguiamo nell’era digitale è un grande vantaggio. Grazie ad essi infatti possiamo comprendere immediatamente come il pubblico sta reagendo alle nostre azioni, sia in positivo che in negativo.
Possiamo decidere di prolungare l’andamento di una campagna se vediamo che sta dando risultati particolarmente positivi e possiamo decidere di attuare dei cambiamenti correttivi in corso d’opera se ci rendiamo conto che non stiamo ottenendo i risultati che vogliamo ottenere.
Il piano strategico contiene infatti una serie di linee guida che rispondono all’esigenza di raggiungere un obiettivo, ma un piano strategico deve anche essere flessibile ed adattarsi a come la strategia viene recepita dal pubblico destinatario. Non si tratta quindi di un piano inciso sulla pietra ed immutabile, ma anzi, deve essere versatile e dinamico per rispondere prontamente qualora le operazioni pianificate risultino essere poco efficaci.
Rivedere le proprie azioni in base ai risultati ottenuti è ciò che rende le strategie, strategie vincenti.
Forse a volte ci costringeranno a grandi bagni di umiltà, ma il poter vedere direttamente come un’azione viene recepita dal pubblico ci permette anche di “sbagliare in piccolo” e correre ai ripari il prima possibile.
FONTE:
Miriam Bertoli, “Digital Strategy & Business Planning”