Nel lavoro sulla propria strategia di marketing se si è agli inizi, l’impostazione dell’identità di brand è la prima cosa su cui viene suggerito di lavorare.
Diciamo che il lavoro sulla propria brand identity si può dividere in due parti:
- Messa a fuoco della propria identità con il branding (mission, vision, valori, pubblico a cui ci rivolgiamo, posizionamento) che possiamo considerare un lavoro più strategico;
- Creazione degli elementi visivi e verbali che comunichino efficacemente la nostra identità al mondo, che è una parte di lavoro che da più spazio alla creatività.
Jean-Nöel Kapferer in “The New Strategic Brand Management” ha ideato un modello (Prisma dell’identità di marca) tra i più conosciuti come riferimento per le caratteristiche che deve avere una buona brand identity.

Caratteristiche fisiche: tutti gli elementi visibili del brand.
Logo, palette colori, immagine coordinata, packaging prodotti
Relazione: sistema di valori e scambi intangibili che il brand crea con il proprio pubblico.
Quello che di solito definiamo come “quel qualcosa in più”, il valore aggiunto che diamo col nostro lavoro.
Riflesso: il tipo di target che si associa a quel brand.
Ciò che lo caratterizza e l’effetto (positivo) che il prodotto o servizio offerto dal brand danno a chi lo sceglie. Come si sente dopo averlo scelto.
Personalità: il carattere del brand, proprio come se fosse una persona. Tutte le caratteristiche distintive del brand in termini di personalità.
Universo culturale: è l’insieme dei valori che sostengono il brand e di cui è l’espressione. Ciò in cui il brand crede che la renderà durevole nel tempo.
Rappresentazione: la percezione interiore del pubblico di riferimento.
L’immagine che ha di se stesso e del brand. Dei valori condivisi, del perché si riconosce in quel brand e del perché, lo sceglie.
Comunicare la propria identità
Gli elementi distintivi su cui si lavora quando si lavora sulla propria brand identity sono fondamentalmente di tue tipi:
- Elementi visivi: logo design e immagine coordinata
- Elementi testuali: tono di voce del brand
Da che parte si comincia a dare una forma visiva e verbale alla nostra brand identity?
Io penso che la prima cosa che serva mettere in chiaro sia il mood, lo stato d’animo che vogliamo innescare nel nostro interlocutore.
E per farlo il modo migliore e lavorare con la creatività.
Creare la moodboard
La moodboard è letteralmente una “bacheca dell’umore”.
Raccoglie ed esprime tramite le immagini, luci, colori, parole chiave che vi inseriamo quello che sarà il carattere del nostro brand.
Percezioni, sensazioni, empatia e sentimenti che deve provocare nel nostro pubblico di riferimento.
Il modo migliore per raccogliere questo mood è attraverso le immagini, evocative di sentimenti ed emozioni che risuonano con l’identità che stiamo mettendo a fuoco.
Ma anche suoni, atmosfere e luci che possono essere catturate con dei video.
Parole che risuonano con il nostro brand e che ci aiutano a creare un legame empatico con il nostro pubblico.
Lo strumento che preferisco, oltre alla carta vera e propria, è Pinterest.
Pinterest è un motore di ricerca visuale. Raccoglie contenuti (soprattutto immagini) in bacheche completamente personalizzabili che possiamo ritrovare sul nostro profilo e crea una versione digitale di una vera e propria moodboard.
Il punto forte di questo enorme motore di ricerca sono le associazioni tra immagini che ti propone l’algoritmo di Pinterest.
A differenza di ogni altro strumento online, Pinterest è in grado di suggerirti delle immagini che siano strettamente connesse a livello visivo, di stile, d’autore e di mood dell’immagine di partenza o della parola chiave che hai digitato nella barra di ricerca. Provare per credere.
Lo step successivo è passare dal digitale al fisico.
Raccolgo le immagini “migliori”, gli elementi distintivi che voglio includere nella moodboard e stampo. Come facessi un collage, creo così la moodboard per il brand.
Più di ogni altra parola, la moodboard è in grado di trasmettere in modo immediato il tipo di carattere e la personalità oltre che le sensazioni che vogliamo trasmettere col nostro brand al nostro pubblico.
Brand Identity: Fai da te vs Affidarsi ai professionisti
Come si suol dire “C’è una sola occasione per fare una buona impressione”.
Ecco perché il modo con cui ci presentiamo al mondo è importante. Perciò la cosa migliore è quella di affidarsi a dei professionisti, che sappiano maneggiare con esperienza forme, colori e parole nel modo migliore e che possano lavorare per te alla creazione di una brand identity coi fiocchi.
Ma nel frattempo, prima di rivolgersi ad un professionista, cosa possiamo fare per iniziare a mettere le basi della nostra brand identity?
- COLORI
Fatta la moodboard sarà più facile individuare una palette di colori che emergono dalle immagini scelte. Selezionali con attenzione, anche tenendo presente che ogni colore porta con sé una serie di caratteristiche che poi potranno influire su tutta la tua comunicazione.
Ad esempio, colori caldi e colori freddi. Domandati perché scegliere uno o l’altro colore. E se ti serve una mano per approfondire l’argomento, puoi dare un’occhiata a questo o questo libro, molto valido per farsi un’idea di che cosa sia la psicologia del colore.
Altro piccolo consiglio pratico: quando individui i coloro per la tua palette pensa sempre al loro utilizzo assieme. Ad esempio è buona norma scegliere almeno un tono chiaro e un tono scuro per la scrittura su fondi chiari o scuri.
. - PAROLE E ARGOMENTI
Un’altra cosa che a questo punto potrebbe esserti più chiara sono le parole e la personalità che vuoi dare al tuo brand. Con che tipo di voce vuoi parlare al tuo pubblico, che tipo di parole vuoi che siano associate alla tua identità.
.- Inizia con l’elencarle e tienile presente quando scrivi. Non solo i testi per il web, ma anche quando rispondi al telefono o ad una email.
. - Elenca anche che parole non vuoi usare, che non vuoi che siano associate al tuo brand, quelle che non vuoi usare.
. - Oltre alle parole, elenca anche che tipo di argomenti vuoi trattare e i temi che invece non riguardano il brand e di cui non vuoi parlare.
- Inizia con l’elencarle e tienile presente quando scrivi. Non solo i testi per il web, ma anche quando rispondi al telefono o ad una email.
Questo tipo di lavoro mette già delle buone basi per iniziare a definire la propria identità come brand. Loghi, immagini coordinate, simboli e manuali sul tono di voce sono strumenti molto importanti, ma sono grossi investimenti e potrebbero non essere disponibili da subito all’inizio della nostra attività.
Iniziare dalla sostanza, focalizzando chi siamo con la fase di branding (di cui abbiamo già parlato) e definendo colori, parole e argomenti che riguardano il brand(e quelli che invece non ci riguardano) sono un primo passo che possiamo fare da subito anche prima di rivolgerci ad un professionista per creare la nostra identità di brand.
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