Facebook funziona ancora?
Ma vale ancora la pena puntare su Facebook nel 2020?
La risposta breve è sì. Ne parlo anche in questo articolo e in questo articolo.
La risposta lunga è che, sebbene la crescita di Facebook sia in calo e molti utenti si stiano spostando su altre piattaforme (tipo Instagram o Tik Tok) il social blu è ancora quello con il maggior numero di iscritti al mondo. É comunque un canale che va valutato in fase strategica, in base anche al pubblico che si vuol raggiungere e agli strumenti che si ha a disposizione (in termini di tempo e budget).
Di come scegliere i canali social, di strategie, dei vantaggi e svantaggi dei vari social media e di come integrarli nella propria comunicazione parlo nella mia nuova rubrica SocialTips.
Arriva una volta ogni 15 giorni direttamente nella tua casella email.
Se ti vuoi iscrivere puoi farlo cliccando qui.
Contenuti organici o a pagamento?
Come dicevamo per un business essere su Facebook resta un’opportunità.
Tuttavia per esserci al meglio è necessario affiancare ai contenuti organici anche un budget destinato alle campagne di advertising a pagamento, perché sempre di più la visibilità sul social blu sta diventando a pagamento.
L’algoritmo mira a mostrare ai suoi iscritti i contenuti che più possono interessarlo.
Lo stesso Facebook ha dichiarato che l’obiettivo è “dare il messaggio giusto, alla persona giusta, al momento giusto”.
Ad oggi Facebook è il social con il maggior numero di iscritti al mondo e perciò la concorrenza per quella visibilità è più alta rispetto a qualche anno fa.
Detto questo, è facile comprendere che per una pagina Facebook oggi è difficile raggiungere tutti i suoi iscritti. Più il numero di follower sale più si abbassa la portata organica dei post.
Ecco perché se si vogliono raggiungere tutti gli iscritti e attrarne altri per far crescere la pagina è indispensabili affidarsi anche alle ads a pagamento.
Se si ha un business essere su Facebook è una scelta strategica da fare con questa consapevolezza: i post organici non bastano più, neanche se pubblicati con costanza.
Ad un calendario di contenuti organici va per forza affiancato un budget destinato ai contenuti a pagamento.
I 3 pilastri per avere successo su Facebook
Ho parlato in questo articolo dei 3 pilastri per il successo su Facebook, che sono Audience, Messaggio e Budget.
Chiarito il perché di avere un budget, come valutare bene gli altri due pilastri?
Se la tua pagina è all’inizio è presto detto: vanno attratte le persone giuste lavorando prima di tutto sulla creazione delle cosiddette personas al quale ti rivolgi con la tua comunicazione.
Se la tua pagina esiste da un po’ e hai una fan base da cui partire, domandati se quella fan base è azzeccata. Come? Partendo dai dati.
Ogni pagina Facebook ha la possibilità di accedere alle proprie Insights di pagina e agli Audience Insights (soprattutto se hai una fan base consistente).
Altri dati interessanti possono venire dalle campagne adv fatte in precedenza.
Quando ci rivolgiamo al nostro pubblico è importante avere ben chiaro con chi stiamo parlando. Che argomenti suscitano maggior interesse? Che tipo di contenuto funziona meglio?
Il nostro post deve esser scritto pensando a chi lo leggerà. Dobbiamo infatti cercare di attrarre la sua attenzione, di coinvolgerlo, offrendogli il giusto messaggio. Vicino ai suoi bisogni e inerente la nostra attività. Ecco perché è importante lavorare sulla definizione del proprio target e sulle personas identificative del nostro pubblico.
Facebook ADS: struttura, formati e obiettivi
Riguardo alle Facebook Ads si potrebbe dire molto, ma ora ho solo 3 cose importanti da dire:
1.Fatele impiegando il Business Manager
Il Business Manager sembra uno strumento difficile, macchinoso, per tecnici (e lo è), ma è anche il modo migliore per impostare la vostra pubblicità su Facebook, Instagram, Messenger e Audience Network. E quindi per spendere meglio possibile i vostri soldi.
No, non è lo stesso che cliccare sul bel pulsante blu “Promuovi” e “Metti in evidenza il post”. Perché?
In un caso reagiamo ad un suggerimento che ci da Facebook (che non è una onlus e ci vende così i suoi servizi di adv proprio come qualsiasi altra azienda) nell’altro invece decidiamo di svolgere un’azione supportati da una strategia e con un preciso obiettivo da raggiungere.
Senza contare il livello di personalizzazione completamente diverso che abbiamo quando usiamo il Business Manager, che non è solo uno strumento “per fare ads a pagamento su Facebook”.
Di fatto è uno strumento di marketing e promozione molto potente, con tanto di collegamenti al nostro sito web (tramite il Pixel), valutazione dei risultati, integrazione di cataloghi e vetrine prodotti e molto altro.
2. Anatomia di una campagna “a scatole”
Per capire le campagne ads di Facebook bisogna pensarle come a delle scatole.
Ci sono 3 scatole. Una dentro all’altra.La prima è la scatola della Campagna.
Bella, grande. È quella con una bella etichetta su che dice “Cosa vuoi ottenere” (obiettivo della campagna) e con quale budget (i soldi che ci metti su per raggiungere quell’obiettivo).
Dentro c’è una seconda scatola: quella del chi, del come e del quando (pubblico, posizionamenti e durata). Si chiama, in modo molto poco intuitivo, Gruppo di inserzionisti. Qui si impostano per bene le caratteristiche della tua audience, dove e per quanto tempo vuoi far vedere le tue inserzioni.
Inserzioni che sono contenute nella terza scatola, quella dove vengono inserite le ads vere e proprie, ovvero i contenuti pubblicitari che vorremo mostrare al nostro pubblico.
Ci sono formati diversi e sono:
- Foto singole
- Video
- Raccolte di immagini
- Slideshow
- Carosello
Sui vari formati e i diversi obiettivi delle campagne puoi trovare maggiori informazioni qui: facebook.com/business/ads-guide.
.
3. L’inserzione che funziona: creatività, test e dati
No, non c’è una ricetta magica per creare l’inserzione perfetta.
Solo l’esperienza (e la pazienza) ti permetteranno di affinare di volta in volta le tue inserzioni per renderle più efficaci per il tuo pubblico.Fai dei test, soprattutto all’inizio. Non puoi sapere a priori come andrà una campagna, o una serie di campagne. Inizia facendo delle prove, datti 6 mesi di tempo per capire come il tuo pubblico reagisce ai tuoi contenuti. Cosa apprezza di più o di meno, cosa puoi migliorare. Non dare per scontato i risultati, perché i dati che otterrai potranno sorprenderti.
Dati alla mano ti sarà più facile capire anche quanto far durare una campagna. Magari scoprirai che dà risultati migliori col tempo. O al contrario, che dopo 5 giorni perde di efficacia e “scade” perché il tuo pubblico non la trova più interessante. Magari un formato risulta essere più coinvolgente e non è detto che siano i video.
Un’inserzione efficace parte dai test ed è supportata dai dati, ma deve avere una forte componente visuale e creativa. Deve attrarre, coinvolgere e non interrompere e annoiare chi la vede. Deve essere pensata, tenendo presente dove verrà vista (formati verticali, orizzontali, quadrati, caroselli, eccetera).
Insomma…
Essere su Facebook è sicuramente parte di un lavoro e una visione più grande. Non è un social da curare a singhiozzi se si vogliono avere buoni risultati.
Un’ultima cosa mi preme dire: come con ogni altra azione (non solo sui social) serve tempo per ottenere buoni risultati. Serve costanza, per guadagnarsi riconoscibilità e fiducia nel tuo pubblico. Serve qualità di contenuti, perché altrimenti quella fiducia ce la giochiamo subito. Serve non perdere di vista i propri obiettivi e ricordarsi di darsi obiettivi realistici, perché le persone non sono sui social per comprare ma per distrarsi.
Essere sui social, anche su Facebook, è un lavoro che non può essere fatto nei ritagli di tempo.
Se vuoi leggere altri contenuti su questo tema iscriviti a SocialTips!
Se questo articolo ti è piaciuto o lo hai trovato utile, condividilo sui social grazie ai pulsanti che trovi qui sotto.