Conoscete i KPI?
Sì? Bene, perfetto! Ci vediamo nel post della settimana prossima! Prometto che scriverò qualcosa di più interessante.
Se invece non li conosci, bene. Lascia che te li presenti.
Cosa sono i KPI
I KPI (key performance indicator) sono gli alleati del marketing.
Come i piccoli aiutanti di Babbo Natale.
Ti indicano l’andamento di un’azione che stai compiendo e puoi considerarli tuoi alleati perché ti segnalano quando le cose stanno andando bene (yuhuu! Continuiamo così!) o quando invece non stiamo raggiungendo l’obiettivo e dobbiamo inventarci qualche cosa per correggere il tiro.
Fai conto che siano come delle lampadine:
verde, “Tutto bene anzi prendi nota che poi lo rifacciamo”;
giallo, “Occhio cara che qui si può migliorare, cosa dici ci inventiamo qualcosa?”;
rosso, “Attenzione! Qua c’è qualquadra che non cosa. Troviamo una soluzione subito!”;
Funzionano proprio così, e tu devi prestare a questi indicatori di performance tutta l’attenzione che meritano.
Vanno pensati bene.
Sì, perché se te lo stai domandando, a definire quali sono i tuoi KPI ci devi pensare tu.
Non ci sono vere e proprie formule matematiche per definire i tuoi KPI, nessun programma o applicazione.
I KPI li decidi tu, in base agli obiettivi di marketing che ti sei data.
Facciamo un esempio
Facciamo un esempio con le risorse gratuite.
Quando creiamo una risorsa gratuita possiamo avere diversi obiettivi: vendere, formare o fare lead generation (che significa raccogliere contatti per il database destinato alle azioni di marketing).
Nel caso io miri alla vendita, col freebie dovrò incuriosire l’utente, sviluppare gli argomenti in modo che siano interessanti, di qualità, in modo da far percepire il valore del mio lavoro e alla fine proporre il servizio che offro per fare il “level up”.
In questo caso il KPI sarà la conversione che riuscirò ad ottenere con quel freebie.
Dovrò quindi tenere conto del totale dei contatti che hanno voluto il freebie ed il valore dei contatti che sono diventati clienti acquistando un servizio nei 3 mesi successivi a quel freebie.
Invece nel caso miri a raccogliere contatti e formare il mio pubblico su un argomento in cui voglio dimostrarmi competente i KPI saranno diversi.
Dovrò sempre curare il contenuto gratuito, dalla grafica allo stile, per offrire materiale di qualità, ma mi interesseranno di più il numero di persone che scaricheranno quel freebie in cambio dei loro contatti, in rapporto sempre al pubblico che raggiungo, sia sui social che sul sito web e tenendo conto anche del passaparola che posso stimolare.
Partire dalla strategia
Devo decidere prima di iniziare a creare i contenuti, pubblicizzarli e condividerli quali sono i KPI che voglio raggiungere.
Devo avere una strategia a monte che sostenga e preveda una serie di azioni marketing orientate ad ottenere un certo obiettivo.
A maggior ragione se mi occupo di fare marketing online monitorare i miei KPI è importante perché nel caso vedessimo che con le nostre azioni non stiamo raggiungendo il risultato sperato possiamo pensare a soluzioni in corso d’opera e risollevare le sorti di una campagna.
La miglior organizzazione del mondo sarà inefficace se non abbiamo ben chiari gli obbiettivi da raggiungere e non controlliamo costantemente l’andamento delle nostre azioni apportando i correttivi necessari, nel caso ce ne fosse necessità.
Questa è la base per realizzare una strategia vincente.